
14 Mag Il vero ruolo di chi guida un team
Essere un buon capo per il tuo team non significa solo distribuire compiti e controllare risultati.
Se vuoi davvero fare la differenza, il tuo ruolo va oltre la gestione operativa: sei tu a influenzare la crescita, la motivazione e il successo delle persone con cui lavori.
Ma come si fa a diventare un punto di riferimento autentico?
La chiave sta nell’equilibrio tra leadership e mentoring.
Leadership e mentoring: due facce della stessa medaglia
Leadership e mentoring sono due concetti strettamente legati, ma con sfumature diverse.
Il leader guida con una visione chiara, prende decisioni e ispira il team.
Il mentor accompagna, ascolta e aiuta le persone a sviluppare il loro potenziale.
Un vero punto di riferimento non si limita a dirigere, ma sa anche formare, supportare e far crescere chi gli sta accanto.
E qui arriva la sfida: quanto spazio lasci alla crescita delle persone?
Sei più un leader che impone o un mentor che affianca?
Come capire se il tuo team ti vede davvero come un punto di riferimento?
Per capire se sei sulla strada giusta, prova a farti queste domande:
Il team si fida di te? Ti fanno domande, cercano il tuo consiglio o evitano di coinvolgerti per paura di giudizi?
I tuoi collaboratori crescono nel tempo? Oppure dipendono sempre da te per ogni decisione?
Crei spazio per il confronto e lo sviluppo? Oppure ti concentri solo su task e scadenze?
Se hai qualche dubbio su queste risposte, niente paura!
Esistono strategie pratiche per bilanciare leadership e mentoring nel modo giusto.
Come diventare la guida giusta per il tuo team
- Dai direzione, ma lascia spazio all’autonomia
Un buon leader indica la strada, ma non prende tutte le decisioni al posto degli altri. Se vuoi che il tuo team cresca, devi lasciare margine per sperimentare.
Quando ti chiedono cosa fare, invece di dare subito una risposta, chiedi: “Tu cosa faresti?” Stimola il ragionamento, invece di fornire soluzioni preconfezionate.
- Ascolta davvero (e non solo quando c’è un problema)
Essere un punto di riferimento significa essere presenti anche quando non ci sono emergenze. Spesso i collaboratori non parlano di difficoltà o dubbi se sentono che il leader è sempre e solo focalizzato sul risultato.
Dedica momenti periodici di confronto 1:1, non solo per discutere il lavoro, ma anche per capire le ambizioni e le difficoltà di ciascuno.
- Condividi la tua esperienza (ma senza imporla)
Un mentor non è qualcuno che dice: “Io ho fatto così, quindi devi fare lo stesso”. È qualcuno che condivide esperienze per aiutare gli altri a trovare la propria strada.
Quando racconti un’esperienza, concludi con una domanda aperta: “Cosa ne pensi? Credi che possa funzionare anche per te?” In questo modo lasci spazio alla riflessione e al confronto.
- Riconosci i progressi (anche quelli piccoli)
La crescita non avviene solo con i grandi successi. A volte, il team ha bisogno di sentirsi valorizzato anche per i passi intermedi.
Quando un collaboratore migliora in qualcosa, faglielo notare. Anche un semplice: “Ho visto che stai affinando molto questa skill, continua così!” può fare la differenza sulla motivazione.
- Crea una cultura in cui sbagliare è parte del percorso
Se il tuo team ha paura di sbagliare, sarà meno propenso a sperimentare e a crescere. Un vero capo crea un ambiente sicuro, in cui gli errori sono occasioni di apprendimento.
Quando qualcosa va storto, evita di chiedere “Perché hai sbagliato?” e prova invece con “Cosa possiamo imparare da questa situazione?” Il focus si sposta dalla colpa alla crescita.
Il vero impatto di questo cambiamento
Quando inizi a bilanciare leadership e mentoring, i risultati sono tangibili:
Il team diventa più autonomo e sicuro delle proprie capacità.
Le persone sviluppano competenze e prendono iniziative senza aspettare sempre istruzioni.
Si crea un ambiente più collaborativo, basato sulla fiducia reciproca.
E soprattutto, tu non sarai solo “quello che assegna i compiti”, ma un vero punto di riferimento per la crescita professionale e personale del tuo team.
Perché essere un leader non significa solo guidare, ma anche aiutare gli altri a diventare la versione migliore di sé stessi.
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